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E' arrivato un nuovo anno e come sempre le previsioni sui mercati si sprecano. Anche nel 2025 tanti sono i fattori d'incertezza col possibile ritorno dell'inflazione, con le tensioni geopolitiche e la paura di un'imminente guerra dei dazi, e con i tassi d'interesse che potrebbero tornare a salire.

E' naturale porsi domande come: Cosa fare per far rendere al meglio i propri risparmi e i propri capitali finanziari? Quali saranno gli investimenti migliori? E soprattutto è possibile guadagnare se le prospettive non sono immediatamente positive? Non sarà forse meglio aspettare per cogliere le opportunità future?

Durante le fasi di ribasso per molti investitori è difficile osservare in modo distaccato la discesa di indici e strumenti finanziari e spesso durante la discesa delle Borse si registrano massicce uscite dai fondi d'investimento con molti consulenti non in grado di frenare le reazioni istintive dei risparmiatori. Al cliente ritorna difficile capire che i mercati non possono salire all'infinito senza pause ma che a fasi positive e di crescita si alternano fasi negative. Dunque, se i fondamentali restano buoni e coerenti, una fase di ribasso è solo un cambio di vento e non un cambio di trend, quindi non è motivo di uscita ma al contrario è momento favorevole per accumulare maggiori quantità a prezzi via via più vantaggiosi.

La prospettiva temporale e la pazienza sono un altro elemento in grado di premiare chi adotta una visione di medio-lungo periodo mantenendo la calma e beneficiando poi di nuove fasi rialziste destinate a portare guadagni da primato. Molta gente crede che un orizzonte temporale lungo equivalga alle prossime 3 settimane mentre invece significa rimanere sul mercato 3, 5 o anche 10 anni. Se molti possiedono la razionalità per adottare questa strategia, sono pochi quelli che hanno il cuore di seguirla dato che una fase negativa crea dolore per una perdita spesso difficile da sopportare.

Se investire in azioni è notoriamente rischioso non bisogna dimenticare che anche le obbligazioni subiscono delle oscillazioni di prezzo, oscillazioni che come dimostrato nel 2022 possono rilevarsi particolarmente marcate dopo una lunga stagione che ha portato i tassi d'interesse ai minimi storici, addirittura spesso in territorio negativo. Per capire quanto anche il mercato obbligazionario possa essere volatile ma anche ricco di opportunità di guadagno basta dare un'occhiata al grafico dello spread tra Btp e Bund per rendersi conto che movimenti, spesso non percepiti, possono generare oscillazioni a volte superiori a quello dello stesso mercato azionario.

32780.jpgSpread Btp-Bund 10Y al 14feb2022

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